senza usare la vista

Un fischio segna l’inizio o la fine di qualcosa. Joshua non vuole lamentarsi troppo, del resto - ovunque lui sia - ci è finito a titolo gratuito, ma non gli piace tutto quel baccano: grida, canzoni, insulti. Almeno è seduto, anche se il sedile ha la forma di un fondoschiena che non è il suo. La persona che gli siede affianco ride. Non è una risata sguaiata, sembra contenta, genuina. Forse dovuta all’alcol, visto l’odore che emana ogni volta che apre la bocca. Un boato. C’è un suono che non ha mai udito prima, come uno strumento di carta che viene battuto con ritmo costante. Sembra quasi una canzone. Vorrebbe provare a capire, ma qualcuno gli passa davanti e lascia una scia di currywurst. Lo stomaco gli brontola. No, non vuole capire: vuole mangiare.