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Sottoterra

  • Immagine del redattore: appleshampoo
    appleshampoo
  • 21 nov 2024
  • Tempo di lettura: 1 min

Oggi un signore in metropolitana mi ha ceduto il posto. Non lo ha fatto perché pensava fossi incinta, né perché sono una donna, né perché sembro vecchia: lo ha fatto per gentilezza.

Mi è venuto in mente il signore sul treno da Brema per Berlino, quello che mi ha vista mentre piangevo senza riuscire a fermare le lacrime e mi ha dato un cioccolatino.

Cerco di non piangere più, di fermare le lacrime e andare avanti. Metto il trucco tutti i giorni, così ho una scusa: “non posso piangere, perché sennò si rovina il trucco”. Sembra una di quelle frasi da film commedia anni ’90 dove le donne sono ridotte a un puro stereotipo di superficialità. Ma c’è qualcosa di diverso dietro gli strati di fondotinta, c’è la forza di volontà, la determinazione nel voler andare avanti e stare bene. È una scusa, e a volte serve una scusa per rimettersi in piedi.

Il trucco, lo smalto fresco sulle unghie, la piega appena fatta, un nuovo colore ai capelli: piccoli dettagli che, a un occhio poco attento, possono sembrare insignificanti ma che celano un messaggio non trasmissibile con le parole. Come avere lo sguardo fiero e asciugarsi con il dorso della mano la lacrima ribelle che è riuscita a cadere per non rovinare il trucco.

Era quello il motivo. Ho asciugato la mia lacrima solitaria, e un signore mi ha ceduto il posto in metropolitana. Poi, prima che scendessi, mi ha sorriso. Perché a volte qualcuno riesce a capire che il tuo sguardo è apatico e che il fondotinta cela un cumulo di macerie.

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